Chiusi per «disinformazione» vari siti web collegati all’Iran. Volevano «sovvertire la democrazia»

Il Dipartimento di Giustizia americano ha recentemente dichiarato che «il governo degli Stati Uniti ha sequestrato dozzine di domini di siti web statunitensi collegati all’Iran», responsabili di fare «disinformazione».

«Secondo gli ordini del tribunale, gli Stati Uniti hanno sequestrato trentatré siti web utilizzati dall’Iranian Islamic Radio and Television Union (IRTVU) e tre siti web gestiti da Kata’ib Hezbollah (KH), in violazione delle sanzioni statunitensi», ha dichiarato il Dipartimento di Giustizia, aggiungendo che «componenti del governo iraniano, travestiti da organizzazioni di notizie o media, hanno preso di mira gli Stati Uniti per sovvertire i processi democratici statunitensi».

Una delle principali “vittime” della censura a stelle e strisce è stata la nota Press-TV, piattaforma di notizie e documentari di proprietà della Islamic Republic of Iran Broadcasting (IRIB), che trasmette in lingua inglese e francese. Da qualche giorno, infatti, quando si tenta di accedere al sito, appare il seguente messaggio:

Il dominio www.presstv.com è stato sequestrato dal governo degli Stati Uniti in conformità con un mandato di sequestro ai sensi [della legge degli Stati Uniti] come parte di un’azione del Bureau of Industry and Security [BIS], dell’Office of Export Enforcement [EE] e del Federal Bureau of Investigation [FBI].

Tale vicenda, che ha certamente dell’incredibile, è stata subito confermata dall’agenzia iraniana Fars, la quale ha dichiarato che «l’amministrazione statunitense ha bloccato i siti web di diverse agenzie di stampa e canali TV, tra cui Press-TV, Al-Masirah, Al-Alam e Al-Maalomah», accennando ad una «evidente violazione della libertà di stampa».

Dello stesso parere è il comitato editoriale di Press-TV, che, durante un recente incontro relativo al sequestro del sito web di loro proprietà, ha parlato di una vera e propria «misura ostile degli Stati Uniti contro i media pro-resistenza».

«Questa misura è un altro errore che [gli americani] hanno commesso senza rendersi conto di quanto gravi sarebbero state per loro le conseguenze di tale decisione», ha dichiarato il comitato. «I liberi pensatori del mondo stanno assistendo al fatto che, nonostante le sue pretese di difendere la libertà di espressione e il libero flusso di informazioni, il regime americano, in totale disprezzo delle normative e delle aspettative internazionali, non rifugge da alcuna misura ogni volta che adotta una decisione avventata; sia che si tratti di stracciare l’accordo nucleare con l’Iran o di bloccare i domini online dei media rivali. Queste azioni del regime americano sono un esempio lampante di un governo di uno stato canaglia che sta esaurendo la pazienza della comunità internazionale».

Ma Press-TV, i cui servizi giornalistici sono celebri in tutto il mondo, ha promesso di non arrendersi:

In base a questa misura, la rete Press-TV sarà ulteriormente motivata a rafforzare le sue legittime attività mediatiche e risponderà a questo passo compiuto dal governo degli Stati Uniti intensificando il suo lavoro sui media e diversificando le sue tattiche mediatiche in modo da trasmettere il suo messaggio al più alto numero di persone in tutto il mondo. D’ora in poi, il nostro pubblico può seguire Press-TV tramite il nostro dominio iraniano, ovvero www.presstv.ir.


Di Samuel Mandel

2 commenti

  • AmeriCANI!!!

  • Parliamo tanto di mancanza di libertà di espressione in Russia, Cina e Corea, ma noi in Occidente non siamo da meno. Anche qua in Italia abbiamo bannato da YouTube canali di contro-informazione come byoblu.. Non esiste la libertà di espressione.

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