Dietro le quinte della rielezione di Mattarella. Come la massoneria muove i fili della politica italiana

La rielezione di Sergio Mattarella è il risultato di un particolare “progetto massonico” che, tramite Mario Draghi, ha permeato nel tempo l’intera politica italiana, coinvolgendo persino il leader del Carroccio

Mentre il Grande Oriente d’Italia ha salutato con entusiasmo la rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, avvenuta il 29 gennaio, il Gran Maestro Stefano Bisi ha augurato al Capo di Stato «un nuovo settennato di grandi soddisfazioni e importanti risultati alla guida dell’Italia lungo il cammino di quei valori di libertà, uguaglianza e solidarietà contenuti nella nostra amata Carta costituzionale». Tuttavia, sorge spontanea una domanda: cosa unisce la massoneria a Sergio Mattarella?

Per rispondere a tale domanda è necessario tornare al 2015, quando Mattarella – già membro della paramassoneria e compare intimo del «fratello massone contro-iniziato» Mario Draghi, all’epoca presidente della BCE – si candidò alla Presidenza della Repubblica italiana, vincendo con il 65,9 % dei voti. In quel frangente, fu proprio Mario Draghi, che, su ordine della massoneria europea, suggerì a Matteo Renzi di candidare Mattarella come Presidente della Repubblica italiana. La sua vittoria, come ha spiegato Gioele Magaldi (Gran Maestro del Grande Oriente Democratico e fondatore del Movimento Roosevelt), rientrò nel contesto di un «disegno massonico» portato avanti dalla massoneria europea al fine di accreditarsi la politica italiana. Ha dichiarato Magaldi: «Il paramassone Mattarella deve la sua elezione al Quirinale proprio ad un intervento specifico di Mario Draghi su Matteo Renzi, nel 2015».

Renzi, d’altro canto, essendo un vero e proprio «aspirante massone», assecondò le aspirazioni di Mario Draghi (e quindi della massoneria) per avvicinarsi al «salotto buono delle massonerie aristocratiche europee ed atlantiche», al fine di favorire il proprio partito e la propria carriera politica, non certo l’Italia.


Mattarella 2.0

Quando nel 2021, grazie ad una precisa «operazione massonica», Draghi diviene Capo del Governo italiano, la massoneria “sovversiva” giunge ai vertici dello Stato. Draghi rappresenta i poteri forti europei, il gruppo Bilderberg e le società segrete, e le sue decisioni rispecchiano in tutto e per tutto le decisioni delle logge massoniche d’Europa. Tuttavia, alle elezioni per la Presidenza della Repubblica del 2022, è stato proprio Draghi, tramite il gregario Matteo Salvini, a riconfermare – secondo le prerogative occulte della massoneria europea – Mattarella come Presidente.

Le dinamiche sono analoghe a quelle del 2015. Ma parte delle responsabilità, questa volta, non sono di Renzi, ma di Salvini. Il 28 gennaio, quando Salvini, Letta e Conte – alle ore 18 – si sono incontrati per discutere sui potenziali candidati, vi era molta indecisione e incertezza. Si discusse su una lista che conteneva cinque nomi (tra cui quelli di Pier Ferdinando Casini e Sergio Mattarella), ma alla fine si optò per la candidatura di Elisabetta Belloni, direttrice del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza).

Ciò che Letta e probabilmente Conte non sapevano, però, è che Salvini, poche ore prima, si era incontrato con Mario Draghi, ma – come rammenta Il Post«non è chiaro di che cosa abbiano parlato». Con ogni probabilità, durante l’incontro Draghi ha imposto a Salvini d’impegnarsi e fare di tutto per riconfermare Sergio Mattarella come Presidente. Salvini, durante la riunione con Letta e Conte, avrebbe poi fatto finta di niente, recitando la parte dell’indeciso e appoggiando, con Conte, l’idea di candidare Elisabetta Belloni, per poi alla fine, però, puntare tutto su Mattarella, giustificandosi: «Sono sereno e orgoglioso di tutte le proposte fatte, soprattutto donne. Alla quinta donna sulla quale è arrivato il no, ho pensato fosse più serio chiedere al presidente Mattarella l’impegno e il sacrificio di continuare di restare al Quirinale». Scegliere Mattarella, ha concluso Salvini, è stata «la scelta migliore».

Tuttavia, il 29 gennaio, «nei minuti in cui si sbloccava definitivamente la partita», Salvini ha ricevuto una chiamata: era Draghi. Il contenuto della telefonata è rimasto perlopiù riservato, ma un giornalista ha udito chiaramente il leader del Carroccio asserire: «Va bene. Allora ti vengo a trovare appena finisco qui». Che cosa dovevano dirsi?!


Draghi’s Apocalypse

Il piano massonico, dunque, è andato a buon fine. Ancora una volta, Mario Draghi è riuscito ad affermare la propria leadership e, per altri sette anni, tramite Mattarella (che alle elezioni ha ricevuto il 75,2% delle preferenze), la massoneria europea può esercitare la propria autorità ai vertici dello Stato italiano. Ma, come ha dichiarato il filosofo Adriano Scianca, «l’avvento sulla scena politica di Mario Draghi, del resto, ha svuotato i partiti di ogni contenuto e di ogni significato. Le tradizionali agende politiche non vogliono più dire nulla, i principali leader politici non hanno più nulla di sensato da raccontare o su cui dividersi. Cosa resta, allora, per mostrare agli elettori di essere vivi, per far finta di essere diversi dai dirimpettai politici con cui si divide lo stesso governo?».

Il fatto è che l’arrivo di Draghi ha provocato una vera e propria apocalisse politica, le cui conseguenze si faranno sentire per ancora molto tempo, influendo sulla democrazia e sui diritti civili dei cittadini.


Di Amedeo Cavazzoni

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