Le origini impure dei “goym” secondo la Cabala. Tutto ciò che i rabbini non vorrebbero farti sapere

Svelate una volta per tutte le credenze cabalistiche secondo le quali i goym non sarebbero veri e propri uomini, in quanto la loro discendenza sarebbe impura, al contrario del popolo ebraico, che, sul Monte del Sinai, si sarebbe purificato, ricevendo infine il dono delle Tavole della Legge

Il presente articolo, che vuole approfondire – soprattutto attraverso gli studi dello storico Gian Pio Mattogno – quel lato del suprematismo ebraico legato all’impurità dei goym (ossia dei non ebrei) secondo la tradizione mistica della Cabala, può essere considerato una sorta di “appendice” del più ampio scritto “La ‘dottrina del sangue di Sion’ e l’apartheid. Alle origini del suprematismo ebraico”, pubblicato nel settembre 2022.

Questo “ampliamento” letterario – dal nostro punto di vista, obbligatorio – deriva in sostanza dall’idea di mostrare il suprematismo ebraico nella sua (inedita) veste mistico-metafisica, la quale – spiega Mattogno – raffigura il non ebreo (il goy) come «un idolatra spregevole, dissoluto, empio e impuro, che è lecito e doveroso discriminare, ingannare, derubare e perfino asservire e annientare», in quanto discendente – secondo lo Zohar – «del primo serpente che ha sedotto Eva», migliaia di anni fa.

L’obiettivo, qui, è dunque quello di mettere a nudo – senza alcun pregiudizio ideologico o culturale – le credenze ebraiche connesse all’impurità dei goym alla luce del pensiero cabalisticometafisico. Nel farlo, useremo principalmente come fonte l’opera fondamentale La non-umanità dei goym nel Talmud e nella letteratura rabbinica’, scritta dallo storico Gian Pio Mattogno, la quale – come vedremo – riunisce una miriade di fonti ebraiche davvero sconvolgenti e a dir poco incredibili. Ma lasciamo spazio direttamente alle fonti…


Origini metafisiche dell’impurità

Perché il goy, ossia il non ebreo, è considerato impuro dall’ebraismo cabalistico? A tale domanda, lo Zohar (ossia il libro più importante e controverso della Cabala) dà la seguente risposta: «[Gli] ebrei provengono dal “lato destro“, il lato della santità, la regione celeste da cui scaturisce la Hayâ (“forza di vita”). I popoli del mondo, invece, sono idolatri, empi e impuri, perché […] le loro anime provengono dal “lato sinistro“, ricettacolo delle forze demoniache del male, regno delle dieci potenze impure che corrispondono alle dieci sefirot sante del lato destro».

Dunque, secondo lo Zohar, vi sarebbe una netta «distinzione tra il lato santo e il lato dei demoni», ossia tra l’ebreo, l’Uomo Superiore (l’Adam Elyon), e il goy, l’Uomo Inferiore (l’Adam Belial), ossia il non ebreo. A comprova di ciò, il rabbino Shimon – citato nello Zohar – ha spiegato che «non vi è paragone tra un uomo nato da una stirpe santa [l’ebreo] e un uomo nato da una stirpe malvagia e impura», come appunto il non ebreo, mentre il Rabbino Elezar – sempre nello Zohar – ha ribadito: «Le anime dei [goym] provengono dalla parte sinistra, fonte di impurità; è per questo che gli altri popoli sono impuri e rendono impuri tutti quelli che li avvicinano».

Dello stesso parere è il rabbino cabalista Ruben, che ha persino dichiarato che i non ebrei «non vengono chiamati uomini, perché le loro anime provengono dal lato impuro». Secondo la tradizione mistica della Cabala, infatti, gli ebrei possiedono «tre livelli dell’anima (nefesh, ruach, neshamah), che provengono dalla santità». I goym, invece, «possiedono solo il livello di nefesh», che «proviene dal lato materiale e impuro del primo uomo, contaminato dall’impurità del serpente» – ossia dal diavolo. In sostanza, dichiara Ruben, «la pelle e la carne sono la veste dell’uomo, e lo spirito interno viene chiamato “uomo”; gli idolatri, invece non vengono chiamati uomini, perché le loro anime provengono dal lato impuro». A conferma di ciò, spiega Gian Pio Mattogno: «Solo in apparenza i goym sembrano uomini»; in realtà, essi – ammette lo Zohar – «non sono pienamente uomini»: al massimo, possono esseri definiti «animali in forma umana».

Il fanatico rabbino Moses de Leon, nell’opera cabalistica Sefar ha-Rimmon, ribadisce invece che «tutti i goym – e tutto ciò che li riguarda – appartengono alla categoria dell’impuro… I goym provengono dal lato dell’impurità, perché le loro anime sono originarie del lato dell’impurità… La loro origine è impura, i loro corpi periranno e le loro anime bruceranno».

Di idee analoghe è il rabbino Menachem Recanati, che, rivolgendosi al popolo ebraico, disse: «Voi [ebrei] siete uomini, ma gli altri popoli non sono uomini. Lo spirito che viene diffuso fra gli altri popoli proviene dall’altro lato, che è impuro, dal lato dell’impurità (cioè del diavolo). Quello [spirito] non è uomo, perciò non gli viene neppure dato questo nome. Il nome di questo spirito è impuro e non viene chiamato con il nome di uomo e non ha alcuna parte in lui. Il suo corpo è la veste di questo spirito impuro».

Mattogno riporta inoltre le parole del noto e controverso cabalista Isaac Luria, secondo le quali gli ebrei «non sono chiamati uomini, poiché provengono da quella parte malvagia che è stata mescolata con il primo uomo», e del fanatico rabbino Maharal, che, rivolgendosi agli ebrei di Praga, ebbe a dire: «Voi siete chiamati uomini, [mentre] i popoli del mondo non sono chiamati uomini, poiché la differenza sostanziale fra l’uomo e gli animali è che l’uomo possiede un’anima divina. Coloro che possiedono quest’anima divina hanno un’attitudine al divino e alla profezia, e il divino lo si può trovare soltanto nel popolo eletto. È per questo che soltanto gli Israeliti sono chiamati uomini nel senso pieno della parola, perché soltanto essi possiedono tutto ciò che è degno del termine “uomo“».

Tuttavia, sorge spontanea una domanda: da cosa scaturisce questa impurità? Quali sono in sintesi le sue origini?

L’impurità del serpente

Secondo lo Zohar, «i popoli idolatri [ossia i non ebrei] sono i discendenti del primo serpente che ha sedotto Eva. Essi possiedono le anime degli Intrusi, che sono composti da cinque specie di popoli: i Nephilim, i Ghiborim, gli Anaqim, gli Amaleqim e i Rephaim, tutti sopravvissuti al diluvio universale. Costoro, chiamati “strumenti d’iniquità“, si posero alla testa dei nemici di Israele. In seguito perirono (e subito dopo fu data la Legge), ma le loro anime trasmigrarono nei popoli idolatri», ossia nei non ebrei.

Dichiarò il cabalista Naphtali Hertz, rivolgendosi al popolo ebraico: «Voi siete chiamati adam, uomini, ma i popoli del mondo non sono chiamati uomini, perché essi provengono dal lato corporeo e malvagio del primo uomo, il quale ha ricevuto su di sé e sulla sua discendenza l’impurità del serpente». Nello specifico, spiega il rabbino Perez Ben Isaac, «il serpente ha insinuato una impurità in Eva e da questa stessa impurità i popoli [non ebrei] ricevono la forza, e grazie ad essa […] non vengono sterminati».

A comprova di ciò, il rabbino Abraham Seba, autore dell’opera cabalistica Fascio di Mirra, ha esplicitamente dichiarato: «I popoli del mondo [ossia i non ebrei] vengono paragonati al serpente, perché provengono dall’impurità del vecchio serpente», ossia dal diavolo.

Ma anche qui sorge una domanda: perché gli ebrei, pur derivanti da Adamo ed Eva (come i non ebrei), non sono anch’essi impuri? La risposta ce la dà ancora una volta la tradizione ebraico-cabalistica.

La purificazione

Lo Zohar dichiara esplicitamente che Israele, il quale «è stato purificato sul Monte Sinai, ha perduto ogni impurità». Nello specifico – ha spiegato il rabbino Moshe Luzzatto – «prima del peccato Adamo si trovava ad un livello molto più in alto dell’uomo contemporaneo. […] Dopo il peccato, Adamo decadde da questo livello superiore e con lui decadde l’intera umanità, che rimase ad un livello inferiore. Tuttavia, anche dopo la caduta, il livello superiore presente nell’uomo in virtù della sua vera origine non fu completamente cancellato. La caduta di Adamo non fu definitiva, ed egli aveva le potenzialità per elevarsi di nuovo al livello superiore. Ad un certo momento Dio offrì ai discendenti di Adamo la possibilità di riscattarsi e di riacquistare il livello superiore. Il mondo fu allora suddiviso in settanta nazioni, ciascuna con un proprio livello. Tutte, però, rimasero al livello dell’uomo decaduto. Soltanto Israele [purificato sul Monte del Sinai] divenne uomo al livello superiore». Tuttavia, Dio garantì ai goym «un’anima divina quasi simile a quella degli ebrei, non però allo stesso livello, ma ad un livello molto più basso»

Spiega a tal proposito il Talmud: «Perché sono immondi i goym? Perché essi non erano presenti sul Monte Sinai, Infatti, quando il serpente entrò in Eva, egli le infuse l’immondizia, ma gli ebrei furono purificati da ciò sul Monte Sinai; i goym, che non erano sul Monte Sinai, non furono purificati».

Il predicatore noachide brasiliano Edir Macedo, fondatore della Chiesa Universale del Regno di Dio, ha tuttavia utilizzato una metafora alquanto significativa: «L’oro conosce la via della purificazione: la fusione. I scelti [ossia gli ebrei] conoscono la via della conquista e della purificazione della loro fede: l’Altare del Sinai», dove Mosè fu chiamato da Dio attraverso il roveto ardente e, più tardi, per dargli in dono le Tavole della Legge. E’ qui che, spiega Mattogno, il popolo ebraico diviene «il figlio primogenito di Jahvè», il «popolo “santo“, “eletto“, separato da tutti gli altri popoli e superiore a tutte le nazioni del mondo».


Superiorità genetica

Questa impurità primordiale dei goym, secondo il rabbino cabalista contemporaneo americano Sadya Grama, autore dell’opera La superiorità di Israele e la questione dell’esilio (2003), sarebbe strettamente legata alla «superiorità ontologica degli ebrei» sui non ebrei.

«Nel suo delirio di onnipotenza, questo eletto di Jahvé afferma che tra Israele e gli altri popoli vi è una differenza sostanziale: la natura dell’ebreo è intrinsecamente buona, quella del non ebreo intrinsecamente cattiva», ha dichiarato Mattogno. Dunque, non si tratta – scrive Grama – «di differenze d’ordine religioso, storico, culturale o politico, ma piuttosto d’ordine genetico», dunque biologico.

L’opera, che è stata subito bollata dai liberal chic «come espressione del fondamentalismo ebraico», si basa su «correnti cabalistiche definite “minoritarie”», anche se il suo autore – spiega Mattogno – ha avuto in realtà solamente «il coraggio (o l’impudenza) di dire ad alta voce quello che altri suoi corregionali [scrittori, giornalisti e rabbini] tacciono prudentemente e ipocritamente».

Tuttavia, sulla scia del suprematismo ebraico, due anni dopo la pubblicazione dell’opera di Sadya Grama, Il Corriere della Sera intitolava: «Ebrei più intelligenti, lo dice il Dna».


Brevi conclusioni

Alle luce delle suddette fonti, per la maggior parte inedite nel web, possiamo dichiarare che il suprematismo ebraico – oggi sempre più in voga fra la destra conservatrice israeliana e i sionisti nazional-religiosi – ha in sé una matrice metafisica e cabalistica che – come abbiamo visto – nasce all’alba dei tempi, migliaia di anni fa, nel passato più recondito e oscuro dell’ebraismo primordiale del Sangue di Sion. Le sue origini, come ben sappiamo, si intrecciano fra laide credenze rabbiniche e bibliche e interpretazioni cabalistiche più recenti, che si ripiegano sui testi dello Zohar, ma anche del famigerato Talmud, secondo il quale «dalla nascita, l’Israelita deve cercare di svellere gli sterpi della vigna, cioè sradicare ed estirpare i goym dalla terra, poiché non può essere data a Dio Benedetto maggior letizia che quella di adoprarci a sterminare gli empi e i cristiani del mondo».

Parole dure e fin troppo chiare… Alea iacta est.


Di Javier André Ziosi

5 commenti

  • Come sempre, Ardire non delude mai. Svela sempre quello che di marcio esiste.
    Citerò il Führer in proposito: “”Mentre ci consumavamo combattendo per problemi religiosi, altri si dividevano il mondo tra di loro. Mentre il Nazionalsocialista discute se il pericolo ultramontano [Chiesa e Papa] sia maggiore del pericolo ebraico o viceversa, l’ebreo continua a distruggere le fondamenta razziali della nostra esistenza, annientando sempre di più la nazione. Riguardo a questi combattenti “nazionalisti”, il nostro movimento e il popolo tedesco chiedono all’Onnipotente di liberarci da amici simili, dai quali sapremo liberarci noi stessi meglio che dai nemici.”

    Adolf Hitler, Mein Kampf

  • Articolo ben scritto e ricco di fonti succulente 🙂 Ho seguito tutta la serie del suprematismo ebraico 😉

  • Grazie per il vostro immenso lavoro. Informazioni che non si trovano certo sui giornali mainstream… Complimenti

  • E’ il pensiero deviato di una manica di psicopatici, criminali, e assassini che hanno ideato e costruito questa falsa interpretazione della verita’. Non di tutto il popolo ebraico, che dovrebbe comunque ormai dover riconoscere Gesu’ Cristo come il Messia che ancora stanno aspettando se non vogliono essere divorati dall’ira del castigo divino che sta per travolgere questa
    umanita’ ormai giunta ad un livello di depravazione irreversibile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *