Treviso: mozione per vietare la vendita di gadget “fascisti”

Nel bel mezzo della pandemia globale di coronavirus, responsabile di danni gravissimi all’economia italiana e del resto del mondo, la Coalizione Civica di Treviso, da buoni antifascisti, ha ben pensato di inviare al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari una proposta di mozione per la messa al bando, in tutto il territorio comunale, del commercio di «gadget fascisti e nazisti».

«La mozione», ha spiegato un membro del gruppo, «si pone nell’ambito del contrasto al neofascismo e al neonazismo, che motiva la recente proposta di legge di iniziativa popolare “Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, nota anche come “Legge antifascista Stazzema” […]. Sulla proposta sono state raccolte centinaia di firme anche a Treviso».

Pertanto, si legge nel testo della mozione:

È da tempo diffusa anche nel nostro territorio, e non accenna a ridursi, la presenza in negozi, mercati ed esercizi pubblici, di oggetti caratterizzati da immagini del regime fascista e di quello nazista. […] Considerato che il commercio e la diffusione degli oggetti evocanti i regimi fascista e nazista hanno una funzione propagandistica che può integrare il reato di “apologia del fascismo” e che è compito di tutte le istituzioni contrastare la diffusione propagandistica di principi, metodi e rievocazioni del fascismo, il consiglio comunale  esprima la propria contrarietà al commercio e alla diffusione di gadget fascisti e nazisti e si impegni a intervenire nell’ambito dei propri poteri, a cominciare da quelli regolamentari in materia di commercio fisso e ambulante e di pubblici esercizi, per vietare la vendita e l’esposizione di gadget fascisti e nazisti.

Se approvata dal consiglio comunale di Treviso, tale mozione contribuirà ad aggravare ancor di più la crisi dell’economia locale, colpendo soprattutto i piccoli commercianti e le piccole imprese, già sul lastrico a causa delle severe misure anti-pandemiche messe in atto prima dal governo Conte e poi dal nuovo governo Draghi.

Ma, forse, è proprio questo che vuole la sinistra.


Di Javier André Ziosi

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