Mussolini e l’UFO-crash di Vergiate. l’enigma dei piloti “alieni” e i “segreti atomici” di Roosevelt
Prima dello sbarco “guzzantiano” di Fascisti su Marte, gli UFO vennero a fare visita sull’italico fascistissimo suolo. Tutto avvenne il 13 giugno del 1933 nei pressi di Vergiate, a pochi chilometri da Varese, e vicinissimo al Lago Maggiore. Per terra vennero rinvenuti rottami dell’oggetto volante non identificato schiantatosi e i resti di due individui. Materiali poi tenuti segretissimi dal regime fascista, rimasti chiusi in un hangar per dodici anni, e poi finiti nel dopoguerra tra i reperti saccheggiati dagli Stati Uniti e portati in patria.
L’ultima “strana” storia che riguarda gli UFO l’ha raccontata Roberto Pinotti, segretario del Centro Ufologico Nazionale, durante il convegno tenutosi ad Arona [nel 2017] e intitolato L’enigma degli Ufo dal 1930 al 1947. «I resti dell’UFO, che nei disegni viene descritto come un velivolo cilindrico, con una strozzatura poco prima del fondo, con oblò sulla fiancata, da cui uscivano luci bianche e rosse, furono portati nei capannoni della SIAI-Marchetti a Vergiate, dove rimasero per dodici anni. Così come i corpi dei piloti, conservati in formalina, a lungo studiati. Si sa che erano alti 180 cm, avevano capelli e occhi chiari», spiega Pinotti.
Sempre secondo il segretario del Centro Ufologico Nazionale, un ruolo di primo piano a posteriori rispetto al particolare ritrovamento lo ebbe soprattutto Mussolini, che formulò la personale ipotesi di una somiglianza tra presunti “alieni” e l’origine tedesca dei due corpi ritrovati: «Il Duce credette, forse, che sarebbe stato opportuno allearsi con una potenza militare come quella della Germania nazista, capace di produrre un velivolo mai visto prima, piuttosto che averla come nemica». Insomma, vista la data – il 1933 – e gli eventi storici poi accaduti di lì a qualche mese proprio in Germania con l’avvento del nazismo, il ritrovamento degli UFO, secondo Pinotti, avrebbe deciso le sorti delle alleanze militari e politiche prima della Seconda guerra mondiale.
Ma c’è di più. Perché se i rottami del velivolo non identificato vennero secretati per parecchi anni, ma contemporaneamente monitorati dal Gabinetto RS/33 di cui faceva parte anche Guglielmo Marconi, finirono poi, a guerra conclusa e a liberazione dell’Italia avvenuta, in mano agli americani. Anche se la ricerca di testimonianze da parte di Pinotti, rispetto al destino e al contenuto di quelle casse con i resti “alieni”, non è andata a buon fine per una serie di altri strani accadimenti: «Stranamente le tre persone che erano a conoscenza del trasporto di quelle casse negli USA sono morte, due in incidenti di mare, una suicida».
Non è la prima volta che Pinotti, autore di decine di saggi piuttosto ricchi di riferimenti bibliografici e scientifici, ricorda la già frenetica attività di studio del fenomeno UFO negli Stati Uniti fin dall’epoca del New Deal rooseveltiano. Nel libro UFO e Vaticano, Pinotti racconta dell’interesse, tradotto subito in pratica, da parte del governo americano alla fine degli anni ’30 nel catalogare e provare a comprendere le cause di diversi “crash” di velivoli non identificati quasi dieci anni prima del più celebre caso Roswell, datato 1947. Nello specifico vengono analizzati i rapporti militari secretati a seguito della “Battaglia di Los Angeles” nel 1942.
«Roosevelt parla significativamente di mezzi celesti (celestial device) recuperati dai militari e contenenti segreti atomici», scrive Pinotti a pagina 28 di Ufo e Vaticano, riferendosi ai ritrovamenti americani del ’41 e del ’42 riportati dal Rapporto Greslé, dove all’interno dei rottami di «velivoli lenticolari e ritenuti probabilmente di origini interplanetaria» sarebbero stati ritrovati «elementi radioattivi».
Il 22 febbraio 1944, F. D. Roosevelt, secondo le ricerche di Pinotti, siglò il “Memorandum per il Comitato Speciale per la Scienza e le Tecnologie non Terrestri“, scrivendo: «Apprezzo gli sforzi e il tempo impegnati a produrre proficui approfondimenti alla proposta di individuare i modi per fare avanzare la tecnologia e il progresso della nazione calandosi nella realtà che il nostro pianeta non è il solo che ospita vita intelligente nell’universo».
Di Davide Turrini (da: Il Fatto Quotidiano)
Da ricordare che i documenti ricevuti da Pinotti e dal Centro Ufologico Nazionale negli anni Novanta concernenti l’ufo crash di Vergiate sono stati sottoposti ad una perizia scientifica dallo Studio di consulenze tecniche Antonio Gravaglia di Como, che ha confermato la loro autenticità. Chi vuole approfondire tali vicende e il rapporto tra ufo e fascismo può leggere il libro ‘Luci nel Cielo’, di Pinotti e Lissoni.
Incredibile.. Se davvero autentici, questi documenti potrebbero rivoluzionare la storia dell’ultimo secolo e non solo.. Pinotti orgoglio nazionale!